S. Maria Novella : Esterni - Piazza - Interni- Sacrestia- Museo nel convento- Chiostri
1 Piazza S. Maria Novella.
2 S. Maria Novella- In origine la facciata era nuda. Grazie al lascito di Turino Baldese, nel 1350 la parte inferiore della facciata fu poi ricoperta da marmi bianchi e neri che disegnavano archetti e riquadri, sino a livello del cornicione.
3
4 Alla destra della facciata si trova il Cimitero del convento dove furono sepolti i membri delle famiglie più importanti di Firenze. Lungo il muro di cinta del cimitero si susseguono altri avelli, che danno anche il nome alla via che li costeggia.
5 Santa Maria Novella - Una delle più importanti chiese in stile gotico della Toscana
6 Dodici frati domenicani alla guida di frate Giovanni da Salerno giunsero a Firenze da Bologna nel 1219, e si fermarono fuori dalle mura cittadine vicino all'antico Oratorio di S.Maria delle Vigne risalente al X secolo, che venne poi a loro assegnato.
La piccola chiesa occupava un'area ortogonale a quella dell'attuale basilica, con il coro posto dove si trova oggi la Sagrestia e la facciata posta al centro dell'attuale navata maggiore.
Nel 1279 i frati decisero di ampliare la chiesetta e il 18 ottobre di quell'anno venne posata la prima pietra.
La chiesa venne chiamata "S.Maria Novella" perché era posta su quei terreni che sino a poco tempo prima erano rimasti incolti (la popolazione aveva preferito infatti trasferirsi altrove per problemi di sicurezza), che ora erano invece tornati di nuovo ad essere coltivati, e per questo chiamati" terrae novellae".
7 I lavori in stile gotico cistercense continuarono fino al 1367 sotto la direzione di architetti domenicani: progettata da fra' Sisto da Firenze e da fra' Ristoro da Campi, vide partecipare alla realizzazione fra' Iacopo Passanti e venne ultimata (parte del convento e campanile) da fra' Jacopo di Talento da Nipozzano e Benci di Cione Dami.
Venne consacrata da papa Martino V il 7 settembre 1420.
8 La piazza antistante la facciata della Basilica di S.Maria Novella, teatro nel medioevo di festeggiamenti, giostre e gare. I due obelischi di marmo di Serravezza poggianti ciascuno su quattro tartarughe in bronzo (opera del Giambologna) e terminanti con il giglio fiorentino dorato vennero realizzati nel 1570 con la supervisione di Bartolomeo Ammannati.Gli obelischi servivano come mete per il Palio dei Cocchi, istituito da Cosimo I, che si svolse fino al 1852 la vigilia di S.Giovanni.
Quattro cocchi dei quartieri di S.Giovanni, S.Croce, S.Maria Novella e Santo Spirito, ispirati alle antiche bighe romane, dovevano fare tre giri della piazza e il vincitore si aggiudicava un palio in velluto cremisi.
9 Interno cortile
10 Entrata laterale
11 Tombe pavimentali
12 Lato esterno
13 La vetrata dell'oculo con la raffigurazione dell'Incoronazione della Vergine, sopra al portale centrale, venne realizzata nel 1335 circa su disegno di Andrea di Bonaiuto da Firenze dai Frati Umiliati e dal pittore stesso.
14 Nella navata centrale, sopra gli scalini che separano il presbiterio dal resto della chiesa, è appeso a 4,5 m d'altezza il grande Crocifisso che Giotto dipinse tra il 1288 e il 1289, quando aveva circa venti anni.
Il Crocifisso, una tavola dipinta a tempera e oro, misura 578 X 406cm.
E' un'opera d'arte rivoluzionaria, è l'approfondimento e l'innovazione del modello iconografico del Christus Patiens (Cristo sofferente), un Cristo che appare più umano.
15 Sul pilastro che separa la terza e la seconda campata si trova il pulpito realizzato da Giovanni di Pietro del Ticcia su disegno di Filippo Brunelleschi.
16 Pietro di Miniato 1390-1420 - Tra il portale laterale sinistro e il portale centrale è posto un affresco con un'Annunciazione che sovrasta una Natività, un'Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo.
17 La risurrezione di Lazzaro, di Santi di Tito, 1576, nell'Altare del Battesimo di Gesu'.
18 L'interno della Basilica di S.Maria Novella, primo esempio di architettura gotica a Firenze, è a pianta a croce latina commissa (è quindi a forma di T).
La chiesa è divisa in tre navate da pilastri polistili con capitelli a foglie. I pilastri sorreggono archi a sesto acuto che dividono le navate in sei campate.
19 Lunetta con Presepio del Botticelli, 1476-1478 -L'affresco di Botticelli tornò alla luce nel 1860 dietro l'altare che occupava lo spazio tra il portale centrale e quello sinistro, dove oggi è collocata un'Annunciazione di Sante di Tito.
20 Annunciazione alla Vergine Maria di Santi di Tito.
21 Le volte a crociera che coprono le navate sono sottolineate da costoloni con decorazione bicroma a fasce bianco-verdi.
22 Presepe allestito per le festività natalizie.
23 Presso il primo pilastro della navata laterale destra si trova un'acquasantiera costituita da una colonnina di mischio rosso e da un catino in marmo bianco, di manufattura francese. Sul bordo del catino appare la scritta "Da Monpelieri Bellozzo e Bartolo mi fe’ venire per tener acqua da benedire" e l'anno MCCCCXXII che indicano che l'acquasantiera fu portata a Firenze da Montpellier da ser Bellozzo Bertoldo nel XV secolo.
24 Neri di Bicci- Annunciazione alla Vergine Maria.
25 Il pulpito in marmo poggiante su un capitello capovolto fu commissionato da fra' Andrea Rucellai nel 1443.
Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano scolpì a bassorilievo i quattro pannelli che lo compongono: Annunciazione, Adorazione, Presentazione di Gesù al tempio, Assunzione di Maria
26 Sepolcro Strozzi: Profeti (scultore fiorentino - XIV sec.)
27 La Sagrestia venne costruita nel 1380 circa sulla parte terminale dell'antica Chiesa di S.Maria delle Vigne come Cappella dell'Annunciazione da Andreola di Iacopo Acciaiuoli in onore del marito Mainardo Cavalcanti, gran siniscalco del regno di Napoli.
La stessa vedova nel 1386 fece poi realizzare da don Leonardo de Simone su disegno di Niccolò di Pietro Gerini la grande trifora della cappella in cui sono raffigurati l'Annunciazione (parte centrale), la Natività del Battista e il Presepe (nella parte bassa), le Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (parti laterali).
28 Giovanni della Robbia, Lavabo, 1498
in terracotta invetriata e marmo, con pila del catino realizzata da scultore fiorentino.
29 Sacrestia
30 Sacrestia -Armadio
Le volte a crociera fanno parte del periodo gotico della costruzione, ma sono state decorate nell'Ottocento.
31 Anta di armadio- S. Domenico
32 Annunciazione su Anta di armadio delle Reliquie realizzato su disegno di Bernardo Buontalenti dal Maestro Lessandro, Bracci da Pelago e Ludovico Buti.
33 Anta di armadio- Annunciazione
34 Anta di armadio reliquiario - S. Tommaso d'Aquino
35 Reliquiario Angeli e fregi dorati (scultore fiorentino -1625/1640)
36 Sacrestia- Gli armadi e i banconi settecenteschi delle pareti laterali sono in radica di noce ed ebano.
37 Il Crocifisso posto sulla porta d'ingresso è opera quattrocentesca di Maso di Bartolomeo, mentre la croce fu realizzata da manifattura fiorentina nel Settecento. La targa posta sotto il Crocifisso ricorda il Sepolcro di Mainardo Cavalcanti demolito nel 1734.
38 Sacrestia vetrate- Annunciazione / Natività del Battista / Presepe (dall'alto in basso della parte centrale della trifora) / Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (nelle parti laterali della trifora) - (Niccolò di Pietro Gerini e don Leonardo di Simone - 1386/1390 / Natività: Ulisse de Matteis - XIX sec.)
39 Cappella Gaddi- Storie della Vita di S.Girolamo con Virtù e altre figure allegoriche (Alessandro Allori - 1577)
40 Cappella Strozzi di Mantova.1335 ca.
Nella parete di fondo: Giudizio Universale (Nardo di Cione - 1350/1357) / polittico (Andrea di Cione - 1357)
CURIOSITA': nella rappresentazione del Giudizio Universale è ritratto anche Dante..
41 Badalone ( leggio) nel coro della cappella maggiore
42 Vetrate della Cappella Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)
43 Lato destro della cappella maggiore dedicata a S. Maria Assunta.
44 Soffitto della cappella Maggiore
45 Lato sinistro cappella S. Maria Assunta
46 Il coro
47 Il coro ligneo fu composto da Giovanni Gargiolli da Settignano su disegno di G. Vasari, usando le spalliere intarsiate, già disegnate per questa cappella da Baccio d'Agnolo ed eseguite da Bartolomeo Baglioni (fine del XV sec.).
48 Vista dall'altare
49 La cappella posta tra la Cappella Bardi e la Cappella Maggiore è la Cappella di Filippo Strozzi.
Il ciclo di affreschi che decora la cappella fu commissionato da Filippo Strozzi a Filippino Lippi e realizzato tra il 1489 e il 1502.
50 Sulle vele della volta sono raffigurati Quattro Patriarchi dell'Antico Testamento: Adamo, Noè, Abramo e Giacobbe. I costoloni che dividono le vele sono decorati a monocromo con volute, mezzelune (l'emblema della famiglia Strozzi), mascheroni, palmette.
51 Cappella Strozzi- Nella lunetta della parete destra è raffigurato il Martirio di S.Filippo Apostolo, in cui compaiono, nel gruppo dei personaggi di sinistra, il committente e suo figlio. Sulla parete è invece raffigurata la scena di S.Filippo Apostolo scaccia il drago davanti al tempio di Marte a Hierapolis.(1469-1502)
52 Sulla lunetta della parete sinistra è raffigurato il Martirio di S.Giovanni Evangelista, mentre sulla parete sinistra è dipinta la scena di S.Giovanni Evangelista resuscita Drusiana a Efeso.
CURIOSITA': nel gruppo di personaggi raffigurati a destra alcuni hanno identificato Selvaggia Gianfigliazzi, la vedova di Filippo Strozzi, con le figlie Cristina, Alessandra e Lucrezia
53 La Cappella Bardi- La cappella, appartenuta inizialmente alla congregazione dei Laudesi, venne ceduta nel 1333 a Riccardo de' Bardi, il quale la fece affrescare con scene della Vita di S.Gregorio Magno, il papa Santo a cui la cappella è dedicata. Gli affreschi delle pareti sono stati attribuiti a Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi, mentre le lunette sono state realizzate da Duccio di Buoninsegna. Sulla parete di fondo sono raffigurati: Un Angelo appare a S.Gregorio Magno (a sinistra) e l'Elemosina di S.Gregorio Magno (a destra).
54 Cappella Bardi- La volta è stata decorata a stucco da Marcantonio Pandolfi su disegno di fra Benedetto Grilli, e con un affresco rappresentante S.Domenico in gloria di Piero Dandini.
55 Cappelle
56 Cappella Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta chiamata anche Cappella Tornabuoni dalla famiglia che commissionò il ciclo d'affreschi che la decora.
57 Esempi di sepolture del XIV secolo si possono vedere sotto lastre di vetro nel pavimento: scale di accesso e gradoni in cotto dove veniva posta la salma.
58 Il ciclo d'affreschi, che aveva come tema la Vita della Vergine e di S.Giovanni Battista, fu realizzato tra il 1485 e il 1490 da Domenico Ghirlandaio e collaboratori: i fratelli David e Benedetto, il cognato Sebastiano Mainardi e l'allora adolescente Michelangelo Buonarroti.
Le scene, inquadrate da finte architetture, vanno lette dal basso all'alto.
Sulle due pareti laterali della cappella gli affreschi sono stati realizzati su tre fasce, e ogni fascia è composta da due scene. sopra queste scene è poi stata dipinta una lunetta.
59 Scene della Vita della Vergine sono raffigurate sulla parete sinistra, scene della Vita di S.Giovanni Battista sono raffigurate sulla parete destra.
CURIOSITA': tra le figure dipinte negli affreschi si sono individuati i ritratti di alcuni pittori (il Ghirlandaio stesso, suo fratello David, il cognato Sebastiano Mainardi e Alessio Baldovinetti) e quelli di illustri personaggi dell'epoca (Angiolo Poliziano, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino).
Sulla volta della cappella furono dipinti i Quattro Evangelisti.
60 Domenico Ghirlandaio disegnò anche le tre vetrate della cappella, realizzata da Agolanti.
61 L'altare neogotico in marmo bianco fu realizzato su disegno di Enrico Romoli e scolpito da Egisto Rossi tra il 1858 e il 1861.
Nel paliotto vennero scolpite le figure allegoriche della Carità, Fortezza, Prudenza e Religione e i pannelli che raffigurano il Beato Giovanni da Salerno che riceve la chiesa e il convento di S.Maria Novella dal cardinale Ugolino e S.Domenico che prega.
Sotto l'altare si trova l'urna del beato Giovanni da Salerno, fondatore del Convento di S.Maria Novella.
62 Sul lato occidentale del chiostro si trova una cappellina con il Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi con la raffigurazione del Noli me tangere, opera della bottega di Giovanni della Robbia.
63 Chiostro dei morti.
64 Chiostro dei morti: Costruito tra il XIII e il XIV secolo, questo chiostro ebbe sempre una funzione sepolcrale.
65 Le trecentesche cappelle sepolcrali, erette da nobili famiglie, furono affrescate da illustri pittori. Durante le varie epoche hanno trovato posto nelle cappelle numerose lastre tombali.
66 Altare nel chiostro dei morti
67 Pietre sepolcrali
68 Chiostro dei morti.
69 Corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde.
70 Chiostro con ingresso al cappellone degli Spagnoli.
71 Chiostro
72 Risalgono al XIV secolo le decorazioni delle volte con busti di Santi e Beati domenicani in cornici polilobate.
73 Il campanile (alto 68,80 m) è traforato da bifore e trifore a tutto sesto distribuite su tre piani ed è decorato da archetti pensili.
74 Tombe pavimentali
75 Il Chiostro Verde si trova affiancato alla navata laterale sinistra.
76 Ingresso al Cappellone degli Spagnoli.
77 Sulla sinistra del Cappellone degli Spagnoli si trova un altare con tre affreschi: una Madonna col Bambino, opera di scuola senese, e S.Domenico e S.Pietro Martire, opera di Bernardino Poccetti.
78 Bifora del Cappellone degli Spagnoli.
79 Sul lato settentrionale del Chiostro Verde si apre il cosiddetto Cappellone degli Spagnoli, la Sala Capitolare del convento eretta nel XIV secolo da fra' Iacopo da Talenti.
La Sala Capitolare fu poi ceduta nel 1566 alla comunità spagnola arrivata a Firenze al seguito di Eleonora di Toledo, quando nel 1539 la nobildonna spagnola divenne moglie del duca Cosimo I de' Medici.
80 Nella parete Ovest è rappresentata la speculazione teologica di S.Tommaso d'Aquino: il Trionfo della Dottrina Cristiana.
In alto: Virtù teologali e Virtù cardinali (Fede, Carità, Speranza, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza)
Al centro: S.Tommaso d'Aquino in trono tra gli autori biblici sconfigge l'eresia (autori biblici: Giobbe, Davide, S.Paolo, S.Marco, S.Giovanni Evangelista, S.Matteo, S.Luca. Mosè, Isaia, Salomone - eretici: Nestore, Ario, Averroè)
In basso: le Scienze Sacre e le Arti Liberali (figure allegoriche femminili accompagnate da un personaggio storico): Diritto civile (Giustiniano), Diritto canonico (Clemente V), Filosofia (Aristotele), Sacra Scrittura (S.Girolamo), Teologia (S.Giovanni Damasceno), Contemplazione (S.Dionigi Aeropagita), Predicazione (Sant'Agostino), Aritmetica (Pitagora), Geometria (Euclide), Astronomia (Tolomeo), Musica (Tubalcain), Dialettica (forse Pietro Ispano), Retorica (Cicerone), Grammatica (forse Prisciano).
81 Grazie al lascito di Buonamico Guidalotti, tra il 1335 e il 1337 il Cappellone degli Spagnoli fu decorato con un ciclo d'affreschi realizzato da Andrea di Bonaiuto.
Gli affreschi vogliono celebrare in forma allegoria il trionfo della Chiesa cattolica sull'eresia e la vita contemplativa e attiva dell'Ordine domenicano.
La decorazione parte dalle vele della volta per occupare poi le pareti dell'ambiente.
82 Nella parete Est è rappresentata la predicazione per la difesa della vera Fede: La Chiesa Militante e Trionfante.
Nella scena è raffigurata la Cattedrale di S.Maria del Fiore (che all'epoca della realizzazione degli affreschi era ancora in fase di studio).Particolare della Chiesa Militante: tra i fedeli in basso Cimabue, Giotto, Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco, Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Petrarca e Laura, la beata Villana delle Botti
83 Particolare delle vele del soffitto tra cui si riconosce la Navicella di Pietro, la Resurrezione, la Pentecoste e l'Ascension
84 Le lastre tombali sul pavimento appartengono a nobiluomini spagnoli vissuti a Firenze.
85 La scarsella del cappellone era dedicata inizialmente al Corpus Domini, poi quando passò ad uso della comunità spagnola venne dedicata a S.Jacopo Apostolo, patrono della Spagna.
86 Nella parete Nord (di fronte all'ingresso) Gesù Cristo, che ha redento l'umanità con il sacrificio sulla Croce
87
88 Dall'alto pende un Crocifisso in marmo, opera di Domenico Pieratti, che venne donato dal granduca Giangastone de' Medici nel 1731.
89 Nella vela della volta della parete nord è rappresentata la Resurrezione.
90 L'Ascensione
91 La cappella degli Umbriachi è adibita a museo dal 1983.
Gli arredi sacri e le opere d'arte qui raccolte provengono dai vari ambienti del complesso monumentale di S.Maria Novella.
Qui vediamo busti di profeti e Santi provenienti dalla cappella Maggiore della Basilica.
92 Busto reliquiario di una delle undicimila Vergini di Colonia (scultore senese della fine del XIV sec.)
93 Busto reliquiario di Sant'Orsola (Mariano di Agnolo Romanelli - 1370/1390 ca.)
94 Questa cappella prende il nome dalla famiglia degli Umbriachi: fu Baldassarre di Simone degli Umbriachi a farla costruire nel seconda metà del XIV secolo, e a dedicarla ai Re Magi.
Lo stemma della casata si può ancora vedere sulla parete orientale, sui capitelli dei pilastri angolari, sulla chiave di volta e sulla lastra tombale al centro del pavimento e rappresenta un'oca bianca con croce.
95 Polittico
96 Refettorio.A fine Cinquecento venne chiesto ad Alessandro Allori detto il Bronzino di dipingere una tela raffigurante l'Ultima Cena, (oggi, mancante della perduta cornice in legno dorato.
97 E' anche esposta nel Refettorio un'Ultima Cena di Suor Plautilla Nelli (al secolo Polissena de' Nelli), la prima pittrice fiorentina di cui si conservino le opere. L'opera proviene dal Refettorio del Convento di S.Caterina da Siena. (metà sec. XVI)
98 Busto reliquiario di Sant'Anastasia (Bottega di Matteo Cividali - 1490)
99 Parato di S.Tommaso di Canterbury (manifattura fiorentina - 1656)
100 Il Refettorio.
La costruzione di questo vasto ambiente, composto da quattro campate con volte a crociera costolonate, è attribuita a fra' Jacopo Talenti e venne terminata tra il 1353 e il 1354.
Della decorazione trecentesca rimangono pochi frammenti sotto le finestre e, sulla parete dell'attuale ingresso (un tempo parete di fondo del Refettorio), l'affresco trecentesco della Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno, realizzato si pensa da un allievo di Agnolo Gaddi.
101 Scene realizzate da Paolo Uccello staccate dal chiostro, restaurate e poste momentaneamente nel Refettorio.
in alto: Il Diluvio Universale / La recessione delle acque - in basso: L'uscita dall'arca / L'ebbrezza di Noè (Paolo Uccello - 1431/1446)
102 Oggetti sacri e liturgici.
103 Oggetti liturgici
104 Paramenti liturgici
105 Ricamo su paramento liturgico.
106 Paramento liturgico.
107 Usciti dal Refettorio si percorre il quattrocentesco Chiostrino di Padre Dati, dovuto a donazioni di Leonardo Dati, generale e vicario dell'Ordine domenicano e priore di S.Maria Novella, la cui tomba pavimentale si trova nella Cappella Rucellai della basilica.
108 Incassato nel muro del chiostro si trova un lavabo in pietra decorato con Putto e protomi leonine scolpite.
109 Dopo essere passati davanti all'ingresso dell'ex-infermeria del convento, preceduto da una breve scala e contornato da affreschi ormai poco leggibili, si accede al Chiostro Grande.
Gli ambienti che si affacciavano sul Chiostro Grande erano: l'Infermeria e la Spezieria con le Cappella di S.Niccolò (lato Sud), oggi facenti parte dell'Officina Profumo-Farmaceutica di S.Maria Novella (sulla quale ho già pubblicato un post), il Refettorio e la Cappella degli Ubriachi (lato Est), i Dormitori (lati Ovest, Nord e parte del lato Est).
Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
110 Sotto il Chiostro Grande erano presenti lunette affrescate che purtroppo con l'alluvione del 1966 sono state in gran parte andate perdute.
111 Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze.
Il chiostro venne costruito tra il 1340 e il 1360.
Lungo i suoi lati corre un doppio ordine di arcate con 56 archi a tutto sesto dipinti a bozze bianche e nere, sorretti da pilastri in pietra.
Sui pilastri si trovano gli stemmi delle famiglie fiorentine che contribuirono al finanziamento della costruzione.
112 Volta affrescata del Chiostro Grande.
113 Gli affreschi furono realizzati per volere di Cosimo I de' Medici e di alcune famiglie nobili fiorentine tra il 1570 e il 1590 ed erano inizialmente 52. Oltre quindici artisti dell'Accademia fiorentina hanno contribuito alla decorazione delle lunette del Chiostro Grande: il Bronzino, il Cosci, il Poccetti, Ludovico Bitti, Santi di Tito, il Cigoli, il Barbiere, Giovanni Maria Butteri, Gregorio Pagani, Alessandro Fei, Giovanni Balducci...
114 Dormitorio:
Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
115 Dormitorio settentrionale costruito nel trecento.
Il grande ambiente, un tempo ricoperto di affreschi, è suddiviso in tre navate da pilastri monolitici che sorreggono volte a crociera.
Tra un pilastro e l'altro vi erano dei bassi muretti che delimitavano le celle.
Questi muretti furono eliminati per realizzare, nella prima metà del Novecento, la sala mensa della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, che ebbe la sua sede nel convento dal 1820 al 2016.
116 Il campanile cuspidato romanico costruito nel 1332/1333 sulla base di un'antica torre di guardia per l'avvistamento degli incendi.