Firenze4

S. Maria Novella : Esterni - Piazza - Interni- Sacrestia- Museo nel convento- Chiostri
1DX29349novella  Piazza S. Maria Novella.
1 Piazza S. Maria Novella.
1DX29350novella  S. Maria Novella- In origine la facciata era nuda. Grazie al lascito di Turino Baldese, nel 1350 la parte inferiore della facciata fu poi ricoperta da marmi bianchi e neri che disegnavano archetti e riquadri, sino a livello del cornicione.
2 S. Maria Novella- In origine la facciata era nuda. Grazie al lascito di Turino Baldese, nel 1350 la parte inferiore della facciata fu poi ricoperta da marmi bianchi e neri che disegnavano archetti e riquadri, sino a livello del cornicione.
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1DX29357novella  Alla destra della facciata si trova il Cimitero del convento dove furono sepolti i membri delle famiglie più importanti di Firenze. Lungo il muro di cinta del cimitero si susseguono altri avelli, che danno anche il nome alla via che li costeggia.
4 Alla destra della facciata si trova il Cimitero del convento dove furono sepolti i membri delle famiglie più importanti di Firenze. Lungo il muro di cinta del cimitero si susseguono altri avelli, che danno anche il nome alla via che li costeggia.
1DX29358novella  Santa Maria Novella - Una delle più importanti chiese in stile gotico della Toscana
5 Santa Maria Novella - Una delle più importanti chiese in stile gotico della Toscana
1DX29359novella  Dodici frati domenicani alla guida di frate Giovanni da Salerno giunsero a Firenze da Bologna nel 1219, e si fermarono fuori dalle mura cittadine vicino all'antico Oratorio di S.Maria delle Vigne risalente al X secolo, che venne poi a loro assegnato.  La piccola chiesa occupava un'area ortogonale a quella dell'attuale basilica, con il coro posto dove si trova oggi la Sagrestia e la facciata posta al centro dell'attuale navata maggiore.   Nel 1279 i frati decisero di ampliare la chiesetta e il 18 ottobre di quell'anno venne posata la prima pietra.   La chiesa venne chiamata "S.Maria Novella" perché era posta su quei terreni che sino a poco tempo prima erano rimasti incolti (la popolazione aveva preferito infatti trasferirsi altrove per problemi di sicurezza), che ora erano invece tornati di nuovo ad essere coltivati, e per questo chiamati" terrae novellae".
6 Dodici frati domenicani alla guida di frate Giovanni da Salerno giunsero a Firenze da Bologna nel 1219, e si fermarono fuori dalle mura cittadine vicino all'antico Oratorio di S.Maria delle Vigne risalente al X secolo, che venne poi a loro assegnato. La piccola chiesa occupava un'area ortogonale a quella dell'attuale basilica, con il coro posto dove si trova oggi la Sagrestia e la facciata posta al centro dell'attuale navata maggiore. Nel 1279 i frati decisero di ampliare la chiesetta e il 18 ottobre di quell'anno venne posata la prima pietra. La chiesa venne chiamata "S.Maria Novella" perché era posta su quei terreni che sino a poco tempo prima erano rimasti incolti (la popolazione aveva preferito infatti trasferirsi altrove per problemi di sicurezza), che ora erano invece tornati di nuovo ad essere coltivati, e per questo chiamati" terrae novellae".
1DX29360novella  I lavori in stile gotico cistercense continuarono fino al 1367 sotto la direzione di architetti domenicani: progettata da fra' Sisto da Firenze e da fra' Ristoro da Campi, vide partecipare alla realizzazione fra' Iacopo Passanti e venne ultimata (parte del convento e campanile) da fra' Jacopo di Talento da Nipozzano e Benci di Cione Dami. Venne consacrata da papa Martino V il 7 settembre 1420.
7 I lavori in stile gotico cistercense continuarono fino al 1367 sotto la direzione di architetti domenicani: progettata da fra' Sisto da Firenze e da fra' Ristoro da Campi, vide partecipare alla realizzazione fra' Iacopo Passanti e venne ultimata (parte del convento e campanile) da fra' Jacopo di Talento da Nipozzano e Benci di Cione Dami. Venne consacrata da papa Martino V il 7 settembre 1420.
1DX29361novella  La piazza antistante la facciata della Basilica di S.Maria Novella, teatro nel medioevo di festeggiamenti, giostre e gare. I due obelischi di marmo di Serravezza poggianti ciascuno su quattro tartarughe in bronzo (opera del Giambologna) e terminanti con il giglio fiorentino dorato vennero realizzati nel 1570 con la supervisione di Bartolomeo Ammannati.Gli obelischi servivano come mete per il Palio dei Cocchi, istituito da Cosimo I, che si svolse fino al 1852 la vigilia di S.Giovanni. Quattro cocchi dei quartieri di S.Giovanni, S.Croce, S.Maria Novella e Santo Spirito, ispirati alle antiche bighe romane, dovevano fare tre giri della piazza e il vincitore si aggiudicava un palio in velluto cremisi.
8 La piazza antistante la facciata della Basilica di S.Maria Novella, teatro nel medioevo di festeggiamenti, giostre e gare. I due obelischi di marmo di Serravezza poggianti ciascuno su quattro tartarughe in bronzo (opera del Giambologna) e terminanti con il giglio fiorentino dorato vennero realizzati nel 1570 con la supervisione di Bartolomeo Ammannati.Gli obelischi servivano come mete per il Palio dei Cocchi, istituito da Cosimo I, che si svolse fino al 1852 la vigilia di S.Giovanni. Quattro cocchi dei quartieri di S.Giovanni, S.Croce, S.Maria Novella e Santo Spirito, ispirati alle antiche bighe romane, dovevano fare tre giri della piazza e il vincitore si aggiudicava un palio in velluto cremisi.
1DX29362novella  Interno cortile
9 Interno cortile
1DX29363ingresso  Entrata laterale
10 Entrata laterale
1DX29364tombe  Tombe pavimentali
11 Tombe pavimentali
1DX29365novella  Lato esterno
12 Lato esterno
1DX29367vetrata  La vetrata dell'oculo con la raffigurazione dell'Incoronazione della Vergine, sopra al portale centrale, venne realizzata nel 1335 circa su disegno di Andrea di Bonaiuto da Firenze dai Frati Umiliati e dal pittore stesso.
13 La vetrata dell'oculo con la raffigurazione dell'Incoronazione della Vergine, sopra al portale centrale, venne realizzata nel 1335 circa su disegno di Andrea di Bonaiuto da Firenze dai Frati Umiliati e dal pittore stesso.
1DX29368croce  Nella navata centrale, sopra gli scalini che separano il presbiterio dal resto della chiesa, è appeso a 4,5 m d'altezza il grande Crocifisso che Giotto dipinse tra il 1288 e il 1289, quando aveva circa venti anni. Il Crocifisso, una tavola dipinta a tempera e oro, misura 578 X 406cm. E' un'opera d'arte rivoluzionaria, è l'approfondimento e l'innovazione del modello iconografico del Christus Patiens (Cristo sofferente), un Cristo che appare più umano.
14 Nella navata centrale, sopra gli scalini che separano il presbiterio dal resto della chiesa, è appeso a 4,5 m d'altezza il grande Crocifisso che Giotto dipinse tra il 1288 e il 1289, quando aveva circa venti anni. Il Crocifisso, una tavola dipinta a tempera e oro, misura 578 X 406cm. E' un'opera d'arte rivoluzionaria, è l'approfondimento e l'innovazione del modello iconografico del Christus Patiens (Cristo sofferente), un Cristo che appare più umano.
1DX29370pulpito  Sul pilastro che separa la terza e la seconda campata si trova il pulpito realizzato da Giovanni di Pietro del Ticcia su disegno di Filippo Brunelleschi.
15 Sul pilastro che separa la terza e la seconda campata si trova il pulpito realizzato da Giovanni di Pietro del Ticcia su disegno di Filippo Brunelleschi.
1DX29371novella  Pietro di Miniato 1390-1420 - Tra il portale laterale sinistro e il portale centrale è posto un affresco con un'Annunciazione che sovrasta una Natività, un'Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo.
16 Pietro di Miniato 1390-1420 - Tra il portale laterale sinistro e il portale centrale è posto un affresco con un'Annunciazione che sovrasta una Natività, un'Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo.
1DX29373novella  La risurrezione di Lazzaro, di Santi di Tito, 1576, nell'Altare del Battesimo di Gesu'.
17 La risurrezione di Lazzaro, di Santi di Tito, 1576, nell'Altare del Battesimo di Gesu'.
1DX29374novella  L'interno della Basilica di S.Maria Novella, primo esempio di architettura gotica a Firenze, è a pianta a croce latina commissa (è quindi a forma di T). La chiesa è divisa in tre navate da pilastri polistili con capitelli a foglie. I pilastri  sorreggono archi a sesto acuto che dividono le navate in sei campate.
18 L'interno della Basilica di S.Maria Novella, primo esempio di architettura gotica a Firenze, è a pianta a croce latina commissa (è quindi a forma di T). La chiesa è divisa in tre navate da pilastri polistili con capitelli a foglie. I pilastri sorreggono archi a sesto acuto che dividono le navate in sei campate.
1DX29375nativita  Lunetta con Presepio  del Botticelli, 1476-1478 -L'affresco di Botticelli tornò alla luce nel 1860 dietro l'altare che occupava lo spazio tra il portale centrale e quello sinistro, dove oggi è collocata un'Annunciazione di Sante di Tito.
19 Lunetta con Presepio del Botticelli, 1476-1478 -L'affresco di Botticelli tornò alla luce nel 1860 dietro l'altare che occupava lo spazio tra il portale centrale e quello sinistro, dove oggi è collocata un'Annunciazione di Sante di Tito.
1DX29376annunciazione  Annunciazione alla Vergine Maria di Santi di Tito.
20 Annunciazione alla Vergine Maria di Santi di Tito.
1DX29377novella  Le volte a crociera che coprono le navate sono sottolineate da costoloni con decorazione bicroma a fasce bianco-verdi.
21 Le volte a crociera che coprono le navate sono sottolineate da costoloni con decorazione bicroma a fasce bianco-verdi.
1DX29380presepe  Presepe allestito per le festività natalizie.
22 Presepe allestito per le festività natalizie.
1DX29382acquasantiera  Presso il primo pilastro della navata laterale destra si trova un'acquasantiera costituita da una colonnina di mischio rosso e da un catino in marmo bianco, di manufattura francese. Sul bordo del catino appare la scritta "Da Monpelieri  Bellozzo e Bartolo mi fe’ venire per tener acqua da benedire" e l'anno MCCCCXXII che indicano che l'acquasantiera fu portata a Firenze da Montpellier da ser Bellozzo Bertoldo nel XV secolo.
23 Presso il primo pilastro della navata laterale destra si trova un'acquasantiera costituita da una colonnina di mischio rosso e da un catino in marmo bianco, di manufattura francese. Sul bordo del catino appare la scritta "Da Monpelieri Bellozzo e Bartolo mi fe’ venire per tener acqua da benedire" e l'anno MCCCCXXII che indicano che l'acquasantiera fu portata a Firenze da Montpellier da ser Bellozzo Bertoldo nel XV secolo.
1DX29383annunciazione  Neri di Bicci- Annunciazione alla Vergine Maria.
24 Neri di Bicci- Annunciazione alla Vergine Maria.
1DX29384pulpito  Il pulpito in marmo poggiante su un capitello capovolto fu commissionato da fra' Andrea Rucellai nel 1443. Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano scolpì a bassorilievo i quattro pannelli che lo compongono: Annunciazione, Adorazione, Presentazione di Gesù al tempio, Assunzione di Maria
25 Il pulpito in marmo poggiante su un capitello capovolto fu commissionato da fra' Andrea Rucellai nel 1443. Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano scolpì a bassorilievo i quattro pannelli che lo compongono: Annunciazione, Adorazione, Presentazione di Gesù al tempio, Assunzione di Maria
1DX29387novella  Sepolcro Strozzi: Profeti (scultore fiorentino - XIV sec.)
26 Sepolcro Strozzi: Profeti (scultore fiorentino - XIV sec.)
1DX29389sacrestia  La Sagrestia venne costruita nel 1380 circa sulla parte terminale dell'antica Chiesa di S.Maria delle Vigne come Cappella dell'Annunciazione da Andreola di Iacopo Acciaiuoli in onore del marito Mainardo Cavalcanti, gran siniscalco del regno di Napoli. La stessa vedova nel 1386 fece poi realizzare da don Leonardo de Simone su disegno di Niccolò di Pietro Gerini la grande trifora della cappella in cui sono raffigurati l'Annunciazione (parte centrale), la Natività del Battista e il Presepe (nella parte bassa), le Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (parti laterali).
27 La Sagrestia venne costruita nel 1380 circa sulla parte terminale dell'antica Chiesa di S.Maria delle Vigne come Cappella dell'Annunciazione da Andreola di Iacopo Acciaiuoli in onore del marito Mainardo Cavalcanti, gran siniscalco del regno di Napoli. La stessa vedova nel 1386 fece poi realizzare da don Leonardo de Simone su disegno di Niccolò di Pietro Gerini la grande trifora della cappella in cui sono raffigurati l'Annunciazione (parte centrale), la Natività del Battista e il Presepe (nella parte bassa), le Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (parti laterali).
1DX29390fonte  Giovanni della Robbia, Lavabo, 1498 in terracotta invetriata e marmo, con pila del catino realizzata da scultore fiorentino.
28 Giovanni della Robbia, Lavabo, 1498 in terracotta invetriata e marmo, con pila del catino realizzata da scultore fiorentino.
1DX29392sacrestia  Sacrestia
29 Sacrestia
1DX29393sacrestia  Sacrestia -Armadio Le volte a crociera fanno parte del periodo gotico della costruzione, ma sono state decorate nell'Ottocento.
30 Sacrestia -Armadio Le volte a crociera fanno parte del periodo gotico della costruzione, ma sono state decorate nell'Ottocento.
1DX29395sacrestia  Anta di armadio- S. Domenico
31 Anta di armadio- S. Domenico
1DX29396sacrestia  Annunciazione su Anta di armadio delle Reliquie realizzato su disegno di Bernardo Buontalenti dal Maestro Lessandro, Bracci da Pelago e Ludovico Buti.
32 Annunciazione su Anta di armadio delle Reliquie realizzato su disegno di Bernardo Buontalenti dal Maestro Lessandro, Bracci da Pelago e Ludovico Buti.
1DX29397sacrestia  Anta di armadio- Annunciazione
33 Anta di armadio- Annunciazione
1DX29398sacrestia  Anta di armadio reliquiario - S. Tommaso d'Aquino
34 Anta di armadio reliquiario - S. Tommaso d'Aquino
1DX29399sacrestia  Reliquiario Angeli e fregi dorati (scultore fiorentino -1625/1640)
35 Reliquiario Angeli e fregi dorati (scultore fiorentino -1625/1640)
1DX29401sacrestia  Sacrestia- Gli armadi e i banconi settecenteschi delle pareti laterali sono in radica di noce ed ebano.
36 Sacrestia- Gli armadi e i banconi settecenteschi delle pareti laterali sono in radica di noce ed ebano.
1DX29402crocifisso  Il Crocifisso posto sulla porta d'ingresso è opera quattrocentesca di Maso di Bartolomeo, mentre la croce fu realizzata da manifattura fiorentina nel Settecento. La targa posta sotto il Crocifisso ricorda il Sepolcro di Mainardo Cavalcanti demolito nel 1734.
37 Il Crocifisso posto sulla porta d'ingresso è opera quattrocentesca di Maso di Bartolomeo, mentre la croce fu realizzata da manifattura fiorentina nel Settecento. La targa posta sotto il Crocifisso ricorda il Sepolcro di Mainardo Cavalcanti demolito nel 1734.
1DX29403sacrestia  Sacrestia vetrate- Annunciazione / Natività del Battista / Presepe (dall'alto in basso della parte centrale della trifora) / Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (nelle parti laterali della trifora) - (Niccolò di Pietro Gerini e don Leonardo di Simone - 1386/1390 / Natività: Ulisse de Matteis - XIX sec.)
38 Sacrestia vetrate- Annunciazione / Natività del Battista / Presepe (dall'alto in basso della parte centrale della trifora) / Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (nelle parti laterali della trifora) - (Niccolò di Pietro Gerini e don Leonardo di Simone - 1386/1390 / Natività: Ulisse de Matteis - XIX sec.)
1DX29405cupola  Cappella Gaddi- Storie della Vita di S.Girolamo con Virtù e altre figure allegoriche (Alessandro Allori - 1577)
39 Cappella Gaddi- Storie della Vita di S.Girolamo con Virtù e altre figure allegoriche (Alessandro Allori - 1577)
1DX29407novella  Cappella Strozzi di Mantova.1335 ca. Nella parete di fondo: Giudizio Universale (Nardo di Cione - 1350/1357) / polittico (Andrea di Cione - 1357) CURIOSITA': nella rappresentazione del Giudizio Universale è ritratto anche Dante..
40 Cappella Strozzi di Mantova.1335 ca. Nella parete di fondo: Giudizio Universale (Nardo di Cione - 1350/1357) / polittico (Andrea di Cione - 1357) CURIOSITA': nella rappresentazione del Giudizio Universale è ritratto anche Dante..
1DX29408leggio  Badalone ( leggio) nel coro della cappella maggiore
41 Badalone ( leggio) nel coro della cappella maggiore
1DX29409novella  Vetrate della Cappella Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)
42 Vetrate della Cappella Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)
1DX29410cappella  Lato destro della cappella maggiore dedicata a S. Maria Assunta.
43 Lato destro della cappella maggiore dedicata a S. Maria Assunta.
1DX29411cappella  Soffitto della cappella Maggiore
44 Soffitto della cappella Maggiore
1DX29413cappella  Lato sinistro cappella S. Maria Assunta
45 Lato sinistro cappella S. Maria Assunta
1DX29418sedili  Il coro
46 Il coro
1DX29419sedile  Il coro ligneo fu composto da Giovanni Gargiolli da Settignano su disegno di G. Vasari, usando le spalliere intarsiate, già disegnate per questa cappella da Baccio d'Agnolo ed eseguite da Bartolomeo Baglioni (fine del XV sec.).
47 Il coro ligneo fu composto da Giovanni Gargiolli da Settignano su disegno di G. Vasari, usando le spalliere intarsiate, già disegnate per questa cappella da Baccio d'Agnolo ed eseguite da Bartolomeo Baglioni (fine del XV sec.).
1DX29420novella  Vista dall'altare
48 Vista dall'altare
1DX29421cappella  La cappella posta tra la Cappella Bardi e la Cappella Maggiore è la Cappella di Filippo Strozzi. Il ciclo di affreschi che decora la cappella fu commissionato da Filippo Strozzi a Filippino Lippi e realizzato tra il 1489 e il 1502.
49 La cappella posta tra la Cappella Bardi e la Cappella Maggiore è la Cappella di Filippo Strozzi. Il ciclo di affreschi che decora la cappella fu commissionato da Filippo Strozzi a Filippino Lippi e realizzato tra il 1489 e il 1502.
1DX29422cappella  Sulle vele della volta sono raffigurati Quattro Patriarchi dell'Antico Testamento: Adamo, Noè, Abramo e Giacobbe. I costoloni che dividono le vele sono decorati a monocromo con volute, mezzelune (l'emblema della famiglia Strozzi), mascheroni, palmette.
50 Sulle vele della volta sono raffigurati Quattro Patriarchi dell'Antico Testamento: Adamo, Noè, Abramo e Giacobbe. I costoloni che dividono le vele sono decorati a monocromo con volute, mezzelune (l'emblema della famiglia Strozzi), mascheroni, palmette.
1DX29423cappella  Cappella Strozzi- Nella lunetta della parete destra è raffigurato il Martirio di S.Filippo Apostolo, in cui compaiono, nel gruppo dei personaggi di sinistra, il committente e suo figlio. Sulla parete è invece raffigurata la scena di S.Filippo Apostolo scaccia il drago davanti al tempio di Marte a Hierapolis.(1469-1502)
51 Cappella Strozzi- Nella lunetta della parete destra è raffigurato il Martirio di S.Filippo Apostolo, in cui compaiono, nel gruppo dei personaggi di sinistra, il committente e suo figlio. Sulla parete è invece raffigurata la scena di S.Filippo Apostolo scaccia il drago davanti al tempio di Marte a Hierapolis.(1469-1502)
1DX29424cappella  Sulla lunetta della parete sinistra è raffigurato il Martirio di S.Giovanni Evangelista, mentre sulla parete sinistra è dipinta la scena di S.Giovanni Evangelista resuscita Drusiana a Efeso.   CURIOSITA': nel gruppo di personaggi raffigurati a destra alcuni hanno identificato Selvaggia Gianfigliazzi, la vedova di Filippo Strozzi, con le figlie Cristina, Alessandra e Lucrezia
52 Sulla lunetta della parete sinistra è raffigurato il Martirio di S.Giovanni Evangelista, mentre sulla parete sinistra è dipinta la scena di S.Giovanni Evangelista resuscita Drusiana a Efeso. CURIOSITA': nel gruppo di personaggi raffigurati a destra alcuni hanno identificato Selvaggia Gianfigliazzi, la vedova di Filippo Strozzi, con le figlie Cristina, Alessandra e Lucrezia
1DX29426cappella  La Cappella Bardi- La cappella, appartenuta inizialmente alla congregazione dei Laudesi, venne ceduta nel 1333 a Riccardo de' Bardi, il quale la fece affrescare con scene della Vita di S.Gregorio Magno, il papa Santo a cui la cappella è dedicata. Gli affreschi delle pareti sono stati attribuiti a Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi, mentre le lunette sono state realizzate da Duccio di Buoninsegna. Sulla parete di fondo sono raffigurati: Un Angelo appare a S.Gregorio Magno (a sinistra) e l'Elemosina di S.Gregorio Magno (a destra).
53 La Cappella Bardi- La cappella, appartenuta inizialmente alla congregazione dei Laudesi, venne ceduta nel 1333 a Riccardo de' Bardi, il quale la fece affrescare con scene della Vita di S.Gregorio Magno, il papa Santo a cui la cappella è dedicata. Gli affreschi delle pareti sono stati attribuiti a Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi, mentre le lunette sono state realizzate da Duccio di Buoninsegna. Sulla parete di fondo sono raffigurati: Un Angelo appare a S.Gregorio Magno (a sinistra) e l'Elemosina di S.Gregorio Magno (a destra).
1DX29427cappella  Cappella Bardi-  La volta è stata decorata a stucco da Marcantonio Pandolfi su disegno di fra Benedetto Grilli, e con un affresco rappresentante S.Domenico in gloria di Piero Dandini.
54 Cappella Bardi- La volta è stata decorata a stucco da Marcantonio Pandolfi su disegno di fra Benedetto Grilli, e con un affresco rappresentante S.Domenico in gloria di Piero Dandini.
1DX29430cappella  Cappelle
55 Cappelle
1DX29431cappella  Cappella Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta chiamata anche Cappella Tornabuoni dalla famiglia che commissionò il ciclo d'affreschi che la decora.
56 Cappella Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta chiamata anche Cappella Tornabuoni dalla famiglia che commissionò il ciclo d'affreschi che la decora.
1DX29432novella  Esempi di sepolture del XIV secolo si possono vedere sotto lastre di vetro nel pavimento: scale di accesso e gradoni in cotto dove veniva posta la salma.
57 Esempi di sepolture del XIV secolo si possono vedere sotto lastre di vetro nel pavimento: scale di accesso e gradoni in cotto dove veniva posta la salma.
1DX29433altare  Il  ciclo d'affreschi, che aveva come tema la Vita della Vergine e di S.Giovanni Battista, fu realizzato tra il 1485 e il 1490 da Domenico Ghirlandaio e collaboratori: i fratelli David e Benedetto, il cognato Sebastiano Mainardi e l'allora adolescente Michelangelo Buonarroti. Le scene, inquadrate da finte architetture, vanno lette dal basso all'alto.  Sulle due pareti laterali della cappella gli affreschi sono stati realizzati su tre fasce, e ogni fascia è composta da due scene. sopra queste scene è poi stata dipinta una lunetta.
58 Il ciclo d'affreschi, che aveva come tema la Vita della Vergine e di S.Giovanni Battista, fu realizzato tra il 1485 e il 1490 da Domenico Ghirlandaio e collaboratori: i fratelli David e Benedetto, il cognato Sebastiano Mainardi e l'allora adolescente Michelangelo Buonarroti. Le scene, inquadrate da finte architetture, vanno lette dal basso all'alto. Sulle due pareti laterali della cappella gli affreschi sono stati realizzati su tre fasce, e ogni fascia è composta da due scene. sopra queste scene è poi stata dipinta una lunetta.
1DX29434altare  Scene della Vita della Vergine sono raffigurate sulla parete sinistra, scene della Vita di S.Giovanni Battista sono raffigurate sulla parete destra. CURIOSITA': tra le figure dipinte negli affreschi si sono individuati i ritratti di alcuni pittori (il Ghirlandaio stesso, suo fratello David, il cognato Sebastiano Mainardi e Alessio Baldovinetti) e quelli di illustri personaggi dell'epoca (Angiolo Poliziano, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino). Sulla volta della cappella furono dipinti i Quattro Evangelisti.
59 Scene della Vita della Vergine sono raffigurate sulla parete sinistra, scene della Vita di S.Giovanni Battista sono raffigurate sulla parete destra. CURIOSITA': tra le figure dipinte negli affreschi si sono individuati i ritratti di alcuni pittori (il Ghirlandaio stesso, suo fratello David, il cognato Sebastiano Mainardi e Alessio Baldovinetti) e quelli di illustri personaggi dell'epoca (Angiolo Poliziano, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino). Sulla volta della cappella furono dipinti i Quattro Evangelisti.
1DX29435novella  Domenico Ghirlandaio disegnò anche le tre vetrate della cappella, realizzata da Agolanti.
60 Domenico Ghirlandaio disegnò anche le tre vetrate della cappella, realizzata da Agolanti.
1DX29436novella  L'altare neogotico in marmo bianco fu realizzato su disegno di Enrico Romoli e scolpito da Egisto Rossi tra il 1858 e il 1861.  Nel paliotto vennero scolpite le figure allegoriche della Carità, Fortezza, Prudenza e Religione e i pannelli che raffigurano il Beato Giovanni da Salerno che riceve la chiesa e il convento di S.Maria Novella dal cardinale Ugolino e S.Domenico che prega.  Sotto l'altare si trova l'urna del beato Giovanni da Salerno, fondatore del Convento di S.Maria Novella.
61 L'altare neogotico in marmo bianco fu realizzato su disegno di Enrico Romoli e scolpito da Egisto Rossi tra il 1858 e il 1861. Nel paliotto vennero scolpite le figure allegoriche della Carità, Fortezza, Prudenza e Religione e i pannelli che raffigurano il Beato Giovanni da Salerno che riceve la chiesa e il convento di S.Maria Novella dal cardinale Ugolino e S.Domenico che prega. Sotto l'altare si trova l'urna del beato Giovanni da Salerno, fondatore del Convento di S.Maria Novella.
1DX29437chiostro  Sul lato occidentale del chiostro si trova una cappellina con il Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi con la raffigurazione del Noli me tangere, opera della bottega di Giovanni della Robbia.
62 Sul lato occidentale del chiostro si trova una cappellina con il Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi con la raffigurazione del Noli me tangere, opera della bottega di Giovanni della Robbia.
1DX29438chiostro  Chiostro dei morti.
63 Chiostro dei morti.
1DX29439chiostro  Chiostro dei morti: Costruito tra il XIII e il XIV secolo, questo chiostro ebbe sempre una funzione sepolcrale.
64 Chiostro dei morti: Costruito tra il XIII e il XIV secolo, questo chiostro ebbe sempre una funzione sepolcrale.
1DX29440chiostro  Le trecentesche cappelle sepolcrali, erette da nobili famiglie, furono affrescate da illustri pittori. Durante le varie epoche hanno trovato posto nelle cappelle numerose lastre tombali.
65 Le trecentesche cappelle sepolcrali, erette da nobili famiglie, furono affrescate da illustri pittori. Durante le varie epoche hanno trovato posto nelle cappelle numerose lastre tombali.
1DX29441chiostro  Altare nel chiostro dei morti
66 Altare nel chiostro dei morti
1DX29443chiostro  Pietre sepolcrali
67 Pietre sepolcrali
1DX29444chiostro  Chiostro dei morti.
68 Chiostro dei morti.
1DX29445chiostro  Corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde.
69 Corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde.
1DX29446chiostro  Chiostro con ingresso al cappellone degli Spagnoli.
70 Chiostro con ingresso al cappellone degli Spagnoli.
1DX29450chiostro  Chiostro
71 Chiostro
1DX29451chiostro  Risalgono al XIV secolo le decorazioni delle volte con busti di Santi e Beati domenicani in cornici polilobate.
72 Risalgono al XIV secolo le decorazioni delle volte con busti di Santi e Beati domenicani in cornici polilobate.
1DX29452chiostro  Il campanile (alto 68,80 m) è traforato da bifore e trifore a tutto sesto distribuite su tre piani ed è decorato da archetti pensili.
73 Il campanile (alto 68,80 m) è traforato da bifore e trifore a tutto sesto distribuite su tre piani ed è decorato da archetti pensili.
1DX29454tombe  Tombe pavimentali
74 Tombe pavimentali
1DX29455chiostro  Il Chiostro Verde si trova affiancato alla navata laterale sinistra.
75 Il Chiostro Verde si trova affiancato alla navata laterale sinistra.
1DX29459spagnoli  Ingresso al Cappellone degli Spagnoli.
76 Ingresso al Cappellone degli Spagnoli.
1DX29460chiostro  Sulla sinistra del Cappellone degli Spagnoli si trova un altare con tre affreschi: una Madonna col Bambino, opera di scuola senese, e S.Domenico e S.Pietro Martire, opera di Bernardino Poccetti.
77 Sulla sinistra del Cappellone degli Spagnoli si trova un altare con tre affreschi: una Madonna col Bambino, opera di scuola senese, e S.Domenico e S.Pietro Martire, opera di Bernardino Poccetti.
1DX29462spagnoli  Bifora del Cappellone degli Spagnoli.
78 Bifora del Cappellone degli Spagnoli.
1DX29463spagnoli  Sul lato settentrionale del Chiostro Verde si apre il cosiddetto Cappellone degli Spagnoli, la Sala Capitolare del convento eretta nel XIV secolo da fra' Iacopo da Talenti. La Sala Capitolare fu poi ceduta nel 1566 alla comunità spagnola arrivata a Firenze al seguito di Eleonora di Toledo, quando nel 1539 la nobildonna spagnola divenne moglie del duca  Cosimo I de' Medici.
79 Sul lato settentrionale del Chiostro Verde si apre il cosiddetto Cappellone degli Spagnoli, la Sala Capitolare del convento eretta nel XIV secolo da fra' Iacopo da Talenti. La Sala Capitolare fu poi ceduta nel 1566 alla comunità spagnola arrivata a Firenze al seguito di Eleonora di Toledo, quando nel 1539 la nobildonna spagnola divenne moglie del duca Cosimo I de' Medici.
1DX29464spagnoli  Nella parete Ovest è rappresentata la speculazione teologica di S.Tommaso d'Aquino: il Trionfo della Dottrina Cristiana.  In alto: Virtù teologali e Virtù cardinali (Fede, Carità, Speranza, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza) Al centro: S.Tommaso d'Aquino in trono tra gli autori biblici sconfigge l'eresia (autori biblici: Giobbe, Davide, S.Paolo, S.Marco, S.Giovanni Evangelista, S.Matteo, S.Luca. Mosè, Isaia, Salomone - eretici: Nestore, Ario, Averroè) In basso: le Scienze Sacre e le Arti Liberali (figure allegoriche femminili accompagnate da un personaggio storico): Diritto civile (Giustiniano), Diritto canonico (Clemente V), Filosofia (Aristotele), Sacra Scrittura (S.Girolamo), Teologia (S.Giovanni Damasceno), Contemplazione (S.Dionigi Aeropagita), Predicazione (Sant'Agostino), Aritmetica (Pitagora), Geometria (Euclide), Astronomia (Tolomeo), Musica (Tubalcain), Dialettica (forse Pietro Ispano), Retorica (Cicerone), Grammatica (forse Prisciano).
80 Nella parete Ovest è rappresentata la speculazione teologica di S.Tommaso d'Aquino: il Trionfo della Dottrina Cristiana. In alto: Virtù teologali e Virtù cardinali (Fede, Carità, Speranza, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza) Al centro: S.Tommaso d'Aquino in trono tra gli autori biblici sconfigge l'eresia (autori biblici: Giobbe, Davide, S.Paolo, S.Marco, S.Giovanni Evangelista, S.Matteo, S.Luca. Mosè, Isaia, Salomone - eretici: Nestore, Ario, Averroè) In basso: le Scienze Sacre e le Arti Liberali (figure allegoriche femminili accompagnate da un personaggio storico): Diritto civile (Giustiniano), Diritto canonico (Clemente V), Filosofia (Aristotele), Sacra Scrittura (S.Girolamo), Teologia (S.Giovanni Damasceno), Contemplazione (S.Dionigi Aeropagita), Predicazione (Sant'Agostino), Aritmetica (Pitagora), Geometria (Euclide), Astronomia (Tolomeo), Musica (Tubalcain), Dialettica (forse Pietro Ispano), Retorica (Cicerone), Grammatica (forse Prisciano).
1DX29465spagnoli  Grazie al lascito di Buonamico Guidalotti, tra il 1335 e il 1337 il Cappellone degli Spagnoli fu decorato con un ciclo d'affreschi realizzato da Andrea di Bonaiuto. Gli affreschi vogliono celebrare in forma allegoria il trionfo della Chiesa cattolica sull'eresia e la vita contemplativa e attiva dell'Ordine domenicano. La decorazione parte dalle vele della volta per occupare poi le pareti dell'ambiente.
81 Grazie al lascito di Buonamico Guidalotti, tra il 1335 e il 1337 il Cappellone degli Spagnoli fu decorato con un ciclo d'affreschi realizzato da Andrea di Bonaiuto. Gli affreschi vogliono celebrare in forma allegoria il trionfo della Chiesa cattolica sull'eresia e la vita contemplativa e attiva dell'Ordine domenicano. La decorazione parte dalle vele della volta per occupare poi le pareti dell'ambiente.
1DX29466spagnoli  Nella parete Est è rappresentata la predicazione per la difesa della vera Fede: La Chiesa Militante e Trionfante. Nella scena è raffigurata la Cattedrale di S.Maria del Fiore (che all'epoca della realizzazione degli affreschi era ancora in fase di studio).Particolare della Chiesa Militante: tra i fedeli in basso Cimabue, Giotto, Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco, Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Petrarca e Laura, la beata Villana delle Botti
82 Nella parete Est è rappresentata la predicazione per la difesa della vera Fede: La Chiesa Militante e Trionfante. Nella scena è raffigurata la Cattedrale di S.Maria del Fiore (che all'epoca della realizzazione degli affreschi era ancora in fase di studio).Particolare della Chiesa Militante: tra i fedeli in basso Cimabue, Giotto, Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco, Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Petrarca e Laura, la beata Villana delle Botti
1DX29467spagnoli  Particolare delle vele del soffitto tra cui si riconosce la Navicella di Pietro, la Resurrezione, la Pentecoste e l'Ascension
83 Particolare delle vele del soffitto tra cui si riconosce la Navicella di Pietro, la Resurrezione, la Pentecoste e l'Ascension
1DX29468spagnoli  Le lastre tombali sul pavimento appartengono a nobiluomini spagnoli vissuti a Firenze.
84 Le lastre tombali sul pavimento appartengono a nobiluomini spagnoli vissuti a Firenze.
1DX29469spagnoli  La scarsella del cappellone era dedicata inizialmente al Corpus Domini, poi quando passò ad uso della comunità spagnola venne dedicata a S.Jacopo Apostolo, patrono della Spagna.
85 La scarsella del cappellone era dedicata inizialmente al Corpus Domini, poi quando passò ad uso della comunità spagnola venne dedicata a S.Jacopo Apostolo, patrono della Spagna.
1DX29471spagnoli  Nella parete Nord (di fronte all'ingresso) Gesù Cristo, che ha redento l'umanità con il sacrificio sulla Croce
86 Nella parete Nord (di fronte all'ingresso) Gesù Cristo, che ha redento l'umanità con il sacrificio sulla Croce
1DX29472spagnoli
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1DX29473spagnoli  Dall'alto pende un Crocifisso in marmo, opera di Domenico Pieratti, che venne donato dal granduca Giangastone de' Medici nel 1731.
88 Dall'alto pende un Crocifisso in marmo, opera di Domenico Pieratti, che venne donato dal granduca Giangastone de' Medici nel 1731.
1DX29474spagnoli  Nella vela della volta della parete nord è rappresentata la Resurrezione.
89 Nella vela della volta della parete nord è rappresentata la Resurrezione.
1DX29475spagnoli  L'Ascensione
90 L'Ascensione
1DX29476convento  La cappella degli Umbriachi è adibita a museo dal 1983. Gli arredi sacri e le opere d'arte qui raccolte provengono dai vari ambienti del complesso monumentale di S.Maria Novella. Qui vediamo busti di profeti e Santi provenienti dalla cappella Maggiore della Basilica.
91 La cappella degli Umbriachi è adibita a museo dal 1983. Gli arredi sacri e le opere d'arte qui raccolte provengono dai vari ambienti del complesso monumentale di S.Maria Novella. Qui vediamo busti di profeti e Santi provenienti dalla cappella Maggiore della Basilica.
1DX29477reliquiario  Busto reliquiario di una delle undicimila Vergini di Colonia (scultore senese della fine del XIV sec.)
92 Busto reliquiario di una delle undicimila Vergini di Colonia (scultore senese della fine del XIV sec.)
1DX29478reliquiario  Busto reliquiario di Sant'Orsola (Mariano di Agnolo Romanelli - 1370/1390 ca.)
93 Busto reliquiario di Sant'Orsola (Mariano di Agnolo Romanelli - 1370/1390 ca.)
1DX29480convento  Questa cappella prende il nome dalla famiglia degli Umbriachi: fu Baldassarre di Simone degli Umbriachi a farla costruire nel seconda metà del XIV secolo, e a dedicarla ai Re Magi. Lo stemma della casata si può ancora vedere sulla parete orientale, sui capitelli dei pilastri angolari, sulla chiave di volta e sulla lastra tombale al centro del pavimento e rappresenta un'oca bianca con croce.
94 Questa cappella prende il nome dalla famiglia degli Umbriachi: fu Baldassarre di Simone degli Umbriachi a farla costruire nel seconda metà del XIV secolo, e a dedicarla ai Re Magi. Lo stemma della casata si può ancora vedere sulla parete orientale, sui capitelli dei pilastri angolari, sulla chiave di volta e sulla lastra tombale al centro del pavimento e rappresenta un'oca bianca con croce.
1DX29481convento  Polittico
95 Polittico
1DX29482convento  Refettorio.A fine Cinquecento venne chiesto ad Alessandro Allori detto il Bronzino di dipingere una tela raffigurante l'Ultima Cena, (oggi, mancante della perduta cornice in legno dorato.
96 Refettorio.A fine Cinquecento venne chiesto ad Alessandro Allori detto il Bronzino di dipingere una tela raffigurante l'Ultima Cena, (oggi, mancante della perduta cornice in legno dorato.
1DX29483convento  E' anche esposta nel Refettorio un'Ultima Cena di Suor Plautilla Nelli (al secolo Polissena de' Nelli), la prima pittrice fiorentina di cui si conservino le opere. L'opera proviene dal Refettorio del Convento di S.Caterina da Siena. (metà sec. XVI)
97 E' anche esposta nel Refettorio un'Ultima Cena di Suor Plautilla Nelli (al secolo Polissena de' Nelli), la prima pittrice fiorentina di cui si conservino le opere. L'opera proviene dal Refettorio del Convento di S.Caterina da Siena. (metà sec. XVI)
1DX29484busto  Busto reliquiario di Sant'Anastasia (Bottega di Matteo Cividali - 1490)
98 Busto reliquiario di Sant'Anastasia (Bottega di Matteo Cividali - 1490)
1DX29485paramento  Parato di S.Tommaso di Canterbury (manifattura fiorentina - 1656)
99 Parato di S.Tommaso di Canterbury (manifattura fiorentina - 1656)
1DX29486convento  Il Refettorio. La costruzione di questo vasto ambiente, composto da quattro campate con volte a crociera costolonate, è attribuita a fra' Jacopo Talenti e venne terminata tra il 1353 e il 1354.  Della decorazione trecentesca rimangono pochi frammenti sotto le finestre e, sulla parete dell'attuale ingresso (un tempo parete di fondo del Refettorio), l'affresco trecentesco della Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno, realizzato si pensa da un allievo di Agnolo Gaddi.
100 Il Refettorio. La costruzione di questo vasto ambiente, composto da quattro campate con volte a crociera costolonate, è attribuita a fra' Jacopo Talenti e venne terminata tra il 1353 e il 1354. Della decorazione trecentesca rimangono pochi frammenti sotto le finestre e, sulla parete dell'attuale ingresso (un tempo parete di fondo del Refettorio), l'affresco trecentesco della Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno, realizzato si pensa da un allievo di Agnolo Gaddi.
1DX29487affresco  Scene realizzate da Paolo Uccello staccate dal chiostro, restaurate e poste momentaneamente nel Refettorio. in alto: Il Diluvio Universale / La recessione delle acque - in basso: L'uscita dall'arca / L'ebbrezza di Noè (Paolo Uccello - 1431/1446)
101 Scene realizzate da Paolo Uccello staccate dal chiostro, restaurate e poste momentaneamente nel Refettorio. in alto: Il Diluvio Universale / La recessione delle acque - in basso: L'uscita dall'arca / L'ebbrezza di Noè (Paolo Uccello - 1431/1446)
1DX29489reliquiari  Oggetti sacri e liturgici.
102 Oggetti sacri e liturgici.
1DX29490reliquiari  Oggetti liturgici
103 Oggetti liturgici
1DX29492paramenti  Paramenti liturgici
104 Paramenti liturgici
1DX29493paramento  Ricamo su paramento liturgico.
105 Ricamo su paramento liturgico.
1DX29494novella  Paramento liturgico.
106 Paramento liturgico.
1DX29495chiostro  Usciti dal Refettorio si percorre il quattrocentesco Chiostrino di Padre Dati, dovuto a donazioni di Leonardo Dati, generale e vicario dell'Ordine domenicano e priore di S.Maria Novella, la cui tomba pavimentale si trova nella Cappella Rucellai della basilica.
107 Usciti dal Refettorio si percorre il quattrocentesco Chiostrino di Padre Dati, dovuto a donazioni di Leonardo Dati, generale e vicario dell'Ordine domenicano e priore di S.Maria Novella, la cui tomba pavimentale si trova nella Cappella Rucellai della basilica.
1DX29496fontana  Incassato nel muro del chiostro si trova un lavabo in pietra decorato con Putto e protomi leonine scolpite.
108 Incassato nel muro del chiostro si trova un lavabo in pietra decorato con Putto e protomi leonine scolpite.
1DX29498chiostro  Dopo essere passati davanti all'ingresso dell'ex-infermeria del convento, preceduto da una breve scala e contornato da affreschi ormai poco leggibili, si accede al Chiostro Grande. Gli ambienti che si affacciavano sul Chiostro Grande erano: l'Infermeria e la Spezieria con le Cappella di S.Niccolò (lato Sud), oggi facenti parte dell'Officina Profumo-Farmaceutica di S.Maria Novella (sulla quale ho già pubblicato un post), il Refettorio e la Cappella degli Ubriachi (lato Est), i Dormitori (lati Ovest, Nord e parte del lato Est). Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
109 Dopo essere passati davanti all'ingresso dell'ex-infermeria del convento, preceduto da una breve scala e contornato da affreschi ormai poco leggibili, si accede al Chiostro Grande. Gli ambienti che si affacciavano sul Chiostro Grande erano: l'Infermeria e la Spezieria con le Cappella di S.Niccolò (lato Sud), oggi facenti parte dell'Officina Profumo-Farmaceutica di S.Maria Novella (sulla quale ho già pubblicato un post), il Refettorio e la Cappella degli Ubriachi (lato Est), i Dormitori (lati Ovest, Nord e parte del lato Est). Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
1DX29500chiostro  Sotto il Chiostro Grande erano presenti lunette affrescate che purtroppo con l'alluvione del 1966 sono state in gran parte andate perdute.
110 Sotto il Chiostro Grande erano presenti lunette affrescate che purtroppo con l'alluvione del 1966 sono state in gran parte andate perdute.
1DX29501chiostro  Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze. Il chiostro venne costruito tra il 1340 e il 1360. Lungo i suoi lati corre un doppio ordine di arcate con 56 archi a tutto sesto dipinti a bozze bianche e nere, sorretti da  pilastri in pietra. Sui pilastri si trovano gli stemmi delle famiglie fiorentine che contribuirono al finanziamento della costruzione.
111 Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze. Il chiostro venne costruito tra il 1340 e il 1360. Lungo i suoi lati corre un doppio ordine di arcate con 56 archi a tutto sesto dipinti a bozze bianche e nere, sorretti da pilastri in pietra. Sui pilastri si trovano gli stemmi delle famiglie fiorentine che contribuirono al finanziamento della costruzione.
1DX29503chiostro  Volta affrescata del Chiostro Grande.
112 Volta affrescata del Chiostro Grande.
1DX29505chiostro  Gli affreschi furono realizzati per volere di Cosimo I de' Medici e di alcune famiglie nobili fiorentine tra il 1570 e il 1590 ed erano inizialmente 52. Oltre quindici artisti dell'Accademia fiorentina hanno contribuito alla decorazione delle lunette del Chiostro Grande: il Bronzino, il Cosci, il Poccetti, Ludovico Bitti, Santi di Tito, il Cigoli, il Barbiere, Giovanni Maria Butteri, Gregorio Pagani, Alessandro Fei, Giovanni Balducci...
113 Gli affreschi furono realizzati per volere di Cosimo I de' Medici e di alcune famiglie nobili fiorentine tra il 1570 e il 1590 ed erano inizialmente 52. Oltre quindici artisti dell'Accademia fiorentina hanno contribuito alla decorazione delle lunette del Chiostro Grande: il Bronzino, il Cosci, il Poccetti, Ludovico Bitti, Santi di Tito, il Cigoli, il Barbiere, Giovanni Maria Butteri, Gregorio Pagani, Alessandro Fei, Giovanni Balducci...
1DX29506convento  Dormitorio: Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
114 Dormitorio: Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.
1DX29507convento  Dormitorio settentrionale costruito nel trecento. Il grande ambiente, un tempo ricoperto di affreschi, è suddiviso in tre navate da pilastri monolitici che sorreggono volte a crociera. Tra un pilastro e l'altro vi erano dei bassi muretti che delimitavano le celle. Questi muretti furono eliminati per realizzare, nella prima metà del Novecento, la sala mensa della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, che ebbe la sua sede nel convento dal 1820 al 2016.
115 Dormitorio settentrionale costruito nel trecento. Il grande ambiente, un tempo ricoperto di affreschi, è suddiviso in tre navate da pilastri monolitici che sorreggono volte a crociera. Tra un pilastro e l'altro vi erano dei bassi muretti che delimitavano le celle. Questi muretti furono eliminati per realizzare, nella prima metà del Novecento, la sala mensa della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, che ebbe la sua sede nel convento dal 1820 al 2016.
1DX29560novella  Il campanile cuspidato romanico costruito nel 1332/1333 sulla base di un'antica torre di guardia per l'avvistamento degli incendi.
116 Il campanile cuspidato romanico costruito nel 1332/1333 sulla base di un'antica torre di guardia per l'avvistamento degli incendi.